ADAA Aps ringrazia l’astronauta italiano Paolo Nespoli per avere portato nello Spazio la patch dell’Associazione consegnatagli durante il training presso la NASA a Houston.
Il ritorno di Paolo Nespoli
L’ex astronauta italiano Paolo Nespoli, dopo una lunga convalescenza, ha fatto il suo rientro sulle scene il 29 aprile a Busto Garolfo. Un fiume in piena e ironico come sempre, ha incantato il pubblico presente in sala.
Paolo Nespoli, ospite del Gruppo di ricerca storica di Busto Garolfo, nel Milanese, ha parlato di spazio tra passato e futuro. Dalla competizione degli anni 60′ tra Usa e Urss arrivando ai giorni nostri con sogno di sbarcare su Marte.
Nespoli ha aperto l’incontro con una frase rivolta ai giovani presenti in sala: “Lo sapete come si fa a realizzare i sogni impossibili? Prima si sogna poi ci si sveglia e ci si da da fare”. Esattamente ciò che ha fatto lui per arrivare nello spazio.
Per Nespoli la competizione nello spazio tra le due potenze mondiali, Russia e America, è stata per lui un sogno e uno stimolo che lo accompagnato fin da bambino, diceva a tutti che avrebbe fatto l’astronauta, venendo puntualmente preso per pazzo. Evidentemente ha smentito tutti realizzando il sogno anzi ottenendo grandi risultati con ben tre missioni nello spazio. (In totale, nelle tre missioni del 2007, 2010-211 e 2017, Paolo Nespoli è rimasto nello spazio per 313 giorni, 2 ore e 36 minuti).
Nespoli si dice felice per la partenza della collega Samantha Cristoforetti e ricorda con ironia il nome che la sua classe aveva ricevuto durante l’addestramento del 1998 per la permanenza nella stazione spaziale: “penguins”, ovvero i pinguini. Il nome venne scelto per sottolineare come anche avendo i requisiti in molti non sarebbero riusciti a vedere la terra dall’alto, perché i candidati astronauti erano fin troppi…
Nespoli prosegue raccontando aneddoti di come la mancanza di peso o microgravità presente sulla Stazione Spaziale Internazionale, rappresentasse un problema non indifferente. Diverse le soluzioni adottate come le tasche con il velcro per trattenere gli oggetti o le maniglie della stazione spaziale per riuscire a lavorare solamente se ancorati con il piede. Nespoli ricorda, con non poco divertimento, il numero di oggetti persi perché accantonati e fluttuati via nella stazione in balia delle correnti. Come un Ipad “scomparso” per lungo tempo e poi improvvisamente ricomparso dal nulla.
La conferenza si è poi spostata guardando non solo al presente, ma anche al futuro: ha elogiato la figura di Elon Musk per la sua determinazione sempre in tema di “cose impossibili”. Nespoli lo dipinge come un uomo che ha ridato grande fascino alla corsa allo spazio. Più volte è stata nominata SpaceX, l’azienda del miliardario sudafricano. Nespoli: “Musk sta riuscendo a rendere privato il settore dei viaggi spaziali tramite i suoi prodotti e invenzioni. Ha fatto vedere a tutti come funzionano le cose a chi lo riteneva essere un folle visionario”.
Nel rispondere alle domande del pubblico, Nespoli ha affrontato il tema del prossimo passo per il viaggio su Marte. E anche il forte interesse della Cina per la luna e le sue risorse. “Quando ero piccolo dicevano che in 15 anni saremmo andati su Marte, lo stesso quando ho iniziato a studiare, quando mi sono laureato e quando sono andato in pensione, oggi non hanno ancora iniziato seriamente a programmare una missione umana su Marte”.
C’è forte scetticismo nelle parole di Nespoli, ma solamente per quanto riguarda le tempistiche dell’impresa, e confessa di confidare nelle ambizioni di chi oggi è ancora giovane e aggiunge che un eventuale annuncio di viaggio spaziale cinese non farebbe che innescare una competizione con gli Stati Uniti molto simile a quella avvenuta negli Anni ’70-80. Allora come oggi, il pensiero principale degli americani sarebbe lo stesso: “I cinesi vogliono tornare sulla luna? Noi ci andremo prima!”.
Bentornato Paolo!
Spazio Magazine News
I cinesi conquistano altri successi!
Questa settimana abbiamo visto tre taikonauti cinesi volare per la prima volta sulla loro stazione spaziale. Ora abbiamo due stazioni spaziali e un totale di dieci astronauti che orbitano intorno al nostro pianeta allo stesso tempo. È pazzesco vedere quanto velocemente sono riusciti ad eseguire la prima fase della missione: con soli tre lanci, ora hanno un nuovo laboratorio spaziale, provviste e tre astronauti in orbita. Il volo e l’attracco sono durati solo 6 ore (meno di un volo commerciale da Londra a New York) e i tre taikonauti sono ora pronti per iniziare la loro missione scientifica.
Hubble è ancora offline
Parlando di scienza, il nostro telescopio spaziale preferito, Hubble, ha avuto, ancora una volta un problema tecnico che lo ha messo offline. Questo problema sta diventando sempre più frequente, ed è normale visto quanto è vecchia questa magnifica macchina. Incrociamo le dita perché venga riparato presto, in modo che continui a stupirci con altre meraviglie spaziali.
Pietra miliare della riutilizzabilità di SpaceX
L’esercito è stato molto riluttante all’uso di razzi ricondizionati, ma il prezzo che SpaceX è in grado di offrire quando si tiene conto della riutilizzabilità è enorme, quindi hanno riconsiderato la loro posizione e questa settimana abbiamo visto il primo lancio militare a bordo di un razzo Falcon 9 di SpaceX riutilizzato. Questo è fondamentale per trasmettere la piena fiducia sulla riutilizzabilità al resto del mercato.
La NASA diventa commerciale: proposte per la ISS
Questa settimana la NASA ha richiesto proposte per due missioni private di astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale, permettendo fino a quattro astronauti per missione e fino a 14 giorni sulla ISS. Sembra che vogliano aumentare l’utilizzo commerciale della stazione, permettendo due di queste missioni ogni anno. Axiom non sarà l’unico concorrente, quindi sembra che due missioni all’anno potrebbero essere troppo poche per la già crescente domanda del mercato. Vedremo chi vincerà i contratti!
La base lunare internazionale di Russia e Cina
Russia e Cina hanno presentato questa settimana i loro piani per costruire una base lunare internazionale permanente per la ricerca scientifica sulla superficie lunare. Vale la pena guardare il video che Roscosmos ha pubblicato su Twitter (in inglese) @roscosmos
Russi e cinesi progettano di realizzare la base in tre fasi tra il 2021 e il 2040, utilizzando veicoli di lancio russi super heavy-lift per consegnare il carico sulla Luna. La prima fase è “ricognizione” con l’obiettivo di raccogliere dati. La seconda fase “costruzione” riguarda le verifiche tecnologiche, il ritorno dei campioni e la consegna massiccia del carico. Anche le infrastrutture in orbita e in superficie per l’energia, le comunicazioni e l’utilizzo delle risorse in situ. Infine, “utilizzo” con voli con equipaggio a partire dal 2036. È una tabella di marcia molto eccitante e sono aperti alla cooperazione e ai contributi internazionali. Speriamo che questo sia complementare alla missione Artemis della NASA ed entrambi possano imparare l’uno dall’altro e lavorare insieme il più possibile a beneficio di tutta l’umanità.
Immagine della settimana
La foto di oggi è stata scattata in Nuova Zelanda. Si tratta della decima missione di RocketLab del 6 dicembre 2019. L’autore è “RogueNZ”. Semplicemente wow. Deve essere incredibile assistere a questo spettacolo!
Prossimi lanci ed eventi
Venerdì 25 giugno – Soyuz 2.1b | Pion-NKS No. 1 Russian Space Forces
Venerdì 25 giugno – SpaceX Falcon 9 | Transporter 2 (SSO Rideshare dedicato)