Charlie Duke ospite di ADAA

Di seguito il racconto dell’evento organizzato da ADAA il 29 e 30 aprile 2017.

 Il Gen. Charles “Charlie” Duke

Il Gala Dinner del 29 aprile 2017

Dopo pochi mesi dall’incontro con il Col. Al Worden (Apollo 15 Cmp), ospite d’onore: il Gen. Charlie Duke, decimo uomo ad aver camminato sul nostro satellite nel corso della missione Apollo 16″.

Ma passiamo subito al racconto della serata. All’arrivo mi aspetta il solito rapido check-in e la consegna della busta, con la brochure ufficiale e i voucher per la cena e gli autografi. Nel mentre, riesco a sbirciare all’interno della sala e qualcosa di strano … e grosso … attira la mia attenzione. Quando finalmente si può entrare in sala, il ‘qualcosa di grosso’ si rivela essere un modello del Saturn V. E che modello! In scala 1:10, insomma 11 metri circa di modello. Bellissimo e dettagliato, domina con la sua presenza tutta la sala e attira gli sguardi ammirati di tutti i partecipanti che piano piano iniziano a riempire la sala. Le foto non gli rendono giustizia: io ho apprezzato in particolare la cura nella realizzazione dei motori F-1. Accanto al modello, un televisore mostra un video dedicato alla costruzione del modello

Smaltito l’impatto con il Saturn V, e dopo una dozzina di foto di rito, mi decido a dare un’occhiata al resto della sala. Dieci tavoli tondi con al centro quello dedicato a Duke e agli altri possessori del VIP pass. Sul palco in fondo alla sala una vetrinetta ospita la replica funzionante dell’AGC che avevo già ammirato in precedenza. Nella stessa vetrinetta, un’altra sorpresa che speravo tanto ADAA mi facesse: il basalto lunare che in queste settimane sta girando l’Italia con “Ti Porto la Luna”. Un meraviglioso campione di roccia lunare, raccolta durante Apollo 15 conservata all’interno di una struttura piramidale trasparente. Fantastica.

All’altro capo del palco, fa invece bella mostra di se la replica della tuta spaziale A7-LB utilizzata nelle missioni lunari estese, quelle di tipo J. Completava la tuta il suo PLSS. Ovviamente la tuta è etichettata con il nome del nostro ospite.

Dalla parte opposta della sala rispetto al gigantesco Saturn V, altri tavoli tutti da esplorare. Il tavolo del merchandising (per portarsi a casa un ricordo della serata) e l’immancabile collezione di memorabilia, con una nutrita presenza di annulli filatelici, buste ed altro materiale.

Lì accanto una novità assoluta, il vino dedicato all’evento con tanto di etichetta personalizzata. È disponibile anche una confezione speciale che unisce una bottiglia magnum del vino ad una riproduzione fedele in metallo del martello da geologo che veniva utilizzato sulla Luna. Mi colpiscono le dimensioni del martello, pensavo fosse più piccolo.

Last but not least, un tavolo è dedicato alla presentazione di un nuovo progetto editoriale di Luigi Pizzimenti e di Roberto Beltramini: “Luna mai vista (Unseen Moon)”. Un libro più DVD che racconterà l’epopea del progetto Apollo attraverso una serie di foto in 3D realizzata ad hoc a partire dalle foto ufficiali della NASA. Come anteprima sono visibili un panorama (che l’autore mi dice essere incredibilmente dettagliato nella versione definitiva), una foto di Duke e il manifesto che vedete qui sotto; se avete un paio di occhiali 3D, di quelli vecchio stile con le lenti blu e rosse, provate ad indossarli. E stupitevi. Libro da non perdere!

Secondo il canovaccio già sperimentato nell’evento precedente, Luigi Pizzimenti ci fa accomodare per poi introdurre il nostro ospite. Accolto dall’applauso della sala, Duke entra dal fondo della sala e raggiunge il palco. Con la traduzione di Paolo Attivissimo, il nostro ospite ringrazia i presenti e ci intrattiene per qualche minuto. Non racconta ovviamente tutta la sua storia e quella della sua missione: per questo l’appuntamento è giustamente al giorno dopo per la conferenza Anche in questa occasione, come nelle due precedenti in cui ho incontrato Duke, il Generale è accompagnato dalla sua dolcissima moglie Dotty. Che purtroppo è costretta a muoversi in carrozzina a causa di un piccolo incidente occorso in mattinata. A lei tanti auguri di pronta guarigione

Visto che stiamo parlando di una cena, parliamo del menù. Ottima scelta delle portate, 3 più caffè. Una menzione speciale per il primo, il “Risotto acquarello al limone di Sorrento con crema di bufala alle erbe”. Divino.

Nel corso della cena, vari membri dell’ADAA, in particolare Luigi Pizzimenti e Alessandro Barazzetti (Segretario ADAA) si avvicendano sul palco per raccontare le varie iniziative dell’associazione. In particolare: Viene presentato il team che ha lavorato alla costruzione del modello del Saturn V e che, udite udite, è già al lavoro sulla prossima ‘creatura’: il modello della Vostok con cui hanno volato I primi cosmonauti russi, a partire da Yuri Gagarin.

Viene illustrato il progetto per la realizzazione di un satellite di classe CubeSat, per il quale è già stato previsto spazio su un prossimo lancio. Il progetto prevede la collaborazione con vari enti, tra cui il Politecnico di Milano e la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI) (link:  https://www.adaa.it/cubesat-adaa/)

La testimonianza della conferenza organizzata presso la Camera dei Deputati per presentare l’iniziativa “Ti porto la Luna” alle istituzioni. Presente in sala e sul palco l’On. Maria Chiara Gadda, promotrice dell’iniziativa

Nel corso della cena, Duke è estremamente disponibile con le persone che lo avvicinavano, chi per una foto, chi solo per scambiare due chiacchiere. In particolare, con giovani e bambini, ha sempre un sorriso, una stretta di mano, una parola (il cuore di nonno lo si riconosce subito!).

Chiudo qui questo breve racconto con il doveroso ringraziamento a Luigi Pizzimenti, all’ADAA e a tutto lo staff per questa cena, per l’organizzazione perfetta e per averci dato questa opportunità unica di incontrare e condividere del tempo con uno dei sei moonwalker rimasti.

La Conferenza del 30 aprile 2017

Partiamo la mattina presto in una bella giornata di fine Aprile, con l’intento di essere in prima linea per l’evento pomeridiano. Non solo è un incontro con un astronauta, ma il nostro ospite è stato il decimo uomo (ed il più giovane) ad aver camminato sulla Luna [la missione fu l’Apollo 16]. Il nostro satellite è stata la sua casa per quasi 3 giorni… Sicuramente una persona che non capita di incontrare tutti i giorni!

La visita a Volandia procede bene, ma ad un certo punto dobbiamo accelerare i tempi: il museo è davvero troppo appassionante, ma Duke non aspetta…Il tempo di un veloce pranzo e quindi eccoci di nuovo allo Sheraton Hotel. Stavolta non c’è nessuno seduto fuori a fumare, niente incontro fortuito. Ma l’emozione è comunque altissima. Sappiamo già benissimo dove andare, come e cosa fare. Ormai ci sentiamo dei piccoli veterani, ma ancora in testa si fa strada il dubbio: quale sarà la sorpresa fenomenale promessa da Luigi Pizzimenti? E ancora… Sarà esposto in anteprima il campione di roccia lunare che Luigi è andato a prendere negli USA per il tour “Ti porto la Luna 2017”?

Tanti dubbi, tanta curiosità, tanta emozione. Emozione: forse questa parola verrà ripetuta troppe volte in queste righe, ma il sogno di conoscere qualcuno che ha camminato sulla nostra bellissima Luna è prossimo ad avverarsi… come si fa a rimanere impassibili!?

Saliamo subito al primo piano dello Sheraton, dove ci aspetta la reception per il nostro evento. Ritiriamo i biglietti e, visto il largo anticipo, ci sediamo in attesa. Tra le chiacchiere dei presenti sentiamo gli organizzatori che annunciano un breve ritardo per motivi tecnici. Ma poco male: siamo qui e, nonostante tutto, incontreremo Duke.
Si avvicina l’orario delle foto e Duke fa la sua apparizione nel classico “Bomber” blu della NASA. La prima impressione è decisamente positiva: è un arzillo signore ancora in splendida forma!

La cosa più impressionante, tuttavia, è riconoscere nel suo volto i lineamenti del giovane uomo che compare nelle famosissime riprese del Centro di Controllo di Houston, al momento dello storico allunaggio dell’Apollo 11, durante il suo ruolo da CAPCOM. Decisamente un protagonista della Storia.

Ci mettiamo quindi in paziente coda per le foto. La fila scorre veloce, e finalmente tocca a noi. Un sorriso, qualche parola, una stretta di mano. E, anche qui, impressionante sentire il timbro della sua voce dal vivo. Voce che suona come conosciuta, familiare, dopo averla ascoltata numerosissime volte nelle registrazioni dell’epoca. Una voce dal timbro particolare.  Tantissima l’emozione, tant’è che la fase della foto lascia in me ricordi confusi, nella speranza di risultare con gli occhi aperti e con una faccia decente. Ma sono felice! Sono in compagnia di una persona che è stato protagonista dell’eccezionale.

Ecco il perché di tanto mistero da parte di Luigi: sul lato sinistro della sala fa la sua bella figura un “modellone” di Saturn V, in scala 1:10… Bellissimo e dettagliatissimo, spettacolare! Ma non è finita qui: al fondo della sala, vicino al palco, ecco il frammento di Luna. Un campione portato a Terra dall’Apollo 15, raccolto da Jim Irwin. Bellissima roccia, e grande stupore nell’avere così vicino un pezzo di Luna…

Nell’attesa, smaltita l’eccitazione per tutte le sorprese presenti in sala, mi dedico all’acquisto di alcune fotografie da far autografare e passo in rassegna i vari oggetti in vendita, alcuni dei quali originali, quindi patch di missione, libri, e così via. Accanto a me tanti appassionati, anche avanti con l’età, che sembrano tornare bambini!
Tra lo shopping, l’esplorazione dei vari cimeli presenti in sala e qualche incontro (con annesse chiacchiere) arriva finalmente il momento di prendere posto.

Ci intrattengono subito Paolo Attivissimo e Luigi Pizzimenti con una serie di presentazioni della giornata: in primis il progetto “Ti Porto la Luna 2017” e poi tutti quelli in cui è impegnata ADAA. Si passa a commentare immagini e video della missione Apollo 16, con aneddoti e curiosità sul programma Apollo in genere. Luigi e Paolo ne conoscono tante di queste chicche, ed è sempre un piacere ascoltarle.

Ed ecco la presentazione del nostro Ospite: un breve ma suggestivo filmato e l’introduzione di Luigi Pizzimenti e dal fondo della sala, in un trionfo di applausi arriva il Gen. Duke.

Duke inizia a raccontare, e la traduzione di Paolo Attivissimo è puntuale e divertente.
Dapprima un veloce viaggio dalla Terra alla Luna ci rapisce. Il racconto procede velocemente, dando l’impressione di una conferenza di brevissima durata. Ma una volta che Duke ci accompagna in giro per la Luna, siamo nuovamente catapultati a Terra e, stavolta con l’ausilio di immagini e video, il viaggio viene spiegato nei dettagli. Chiarissima la spiegazione delle manovre orbitali per lasciare l’orbita terrestre e accelerare verso la Luna. Spazio alla suggestione, quando Duke racconta di quando ha fotografato la Terra per intero. O meglio: gli Stati Uniti. Traspare un po’ di emozione nelle sue parole, come se fosse la sua foto preferita… (per gli interessati si tratta della foto AS16-118-18885).

Interessante, su questo punto, la sua visione dell’universo. Una visione creazionistica, la convinzione della presenza di un Dio. Aspetto che non mi sarei aspettato, in modo così forte, in un astronauta che ha camminato sulla Luna. Quindi, mentre ci avviciniamo all’allunaggio il racconto dei vari inconvenienti tiene alta l’attenzione (come per esempio il fatto che l’antenna del LEM presentasse problemi, o ancora incertezze sulla piena funzionalità del motore del Modulo di Servizio).

Infine, ampio spazio alle numerose attività lunari, con spiegazione degli esperimenti, delle foto e delle sensazioni provate vivendo per quasi 3 giorni sulla superficie di un corpo celeste alieno.

Non mancano aneddoti, specialmente durante le varie EVA lunari. Corredate da video, ovviamente. Come quando Duke tenta invano di prendere al volo un campione di roccia (operazione generalmente eseguita in due, ma lui ha tentato di effettuarla in completa autonomia… con risultati disastrosi!).

Molto divertente l’episodio del trasporto di un grande esperimento lunare, che cade di mano a Charlie esattamente mentre la telecamera comandata da Terra si gira per inquadrarlo… “Speravo che nessuno mi avesse visto!” è stato il suo commento, mentre dal video lo si vede voltarsi verso la telecamera per controllare.

Quindi i record, come quello per il salto in alto (le olimpiadi lunari) e quello di velocità del rover lunare: ben 17 km/h in discesa (in realtà, nessuno saprà mai quale reale velocità avessero raggiunto, dal momento che il fondo-scala del tachimetro era appunto 17 km/h).

O, ancora, come quando alle obiezioni all’ordine di Houston di raccogliere un sasso enorme, la risposta da terra giunge secca: “Pick that Rock!”.

Giunge il momento di tornare sulla Terra, ancora spiegazioni chiare sul viaggio di ritorno, sul rientro e lo splashdown, con tanto di ribaltamento della capsula in acqua.
La conferenza termina, come di consueto, con lo spazio alle domande. Molti i quesiti da parte di giornalisti, dei vari appassionati e di alcuni bambini. Duke non si nega a nessuno (particolarmente ai piccoli, rispondendo in modo semplice e chiaro). Colpisce la sua disponibilità, ma anche la praticità: al termine della risposta, senza perdere tempo, e guardando l’orologio, pronuncia “Next!”; sicuramente è abituato ad una vita incalzante.
Questa volta noto con piacere che le domande sono molte, pertinenti e intelligenti. Anche da parte dei giornalisti. Avevo ancora l’amaro in bocca ricordando alcune domande inascoltabili, poste ad Al Worden, da giornalisti decisamente poco informati o che cercavano di trascinare la discussione sul complottismo/sensazionalismo (Worden li aveva adeguatamente fulminati, ovviamente).

Dalle risposte di Charlie, traspare una visione interessante del futuro nel campo aerospaziale. Sicuramente il futuro è verso Marte, ma non prima di tornare sulla Luna. La sua, infatti, è una visione molto prudente: “su Marte sei da solo, quindi devi essere molto MOLTO sicuro di ciò che fai!”.

L’idea di Duke è che il candidato più preparato per un viaggio verso Marte sia la NASA col programma Orion e, solo in seconda battuta, potrà essere raggiunto da SpaceX col suo veicolo Dragon. Molto interessante anche la sua fiducia nei possibili sviluppi in ambito aerospaziale della tecnologia della stampa 3d: secondo Duke, infatti, sarà uno strumento essenziale per le eventuali colonie lunari e marziane; una annotazione che dimostra la notevole apertura mentale di cui è dotato.

Per concludere, qualche breve aspetto sulla sua vita da astronauta. Il suo ottimo rapporto con Deke Slayton, la competizione (fortissima!) nel corpo astronauti, il lavoro che lui ha svolto in 5 missioni differenti (con incarichi via via diversi), e così via. Ancora oggi Charlie non sa perché sia stato selezionato da Slayton (e Al Shepard) per far parte di quella missione: pensava che non sarebbe mai toccato a lui, tra 40/45 astronauti! A dire il vero, ammette, nessuno ha mai capito secondo quale logica venissero formati gli equipaggi!

Termine delle domande: è tempo di autografi. Ci mettiamo in coda, ognuno con una foto o un cimelio, un libro. Il bambino davanti a me tiene stretto il diario di scuola tutto colorato. Lo immagino già il giorno dopo, in classe, a mostrare orgoglioso l’autografo! La coda scorre veloce, e stupisce la dolcezza con la quale Duke accoglie il bimbo del diario.
Arriva quindi il mio turno, un veloce scambio di parole, di ringraziamenti, una stretta di mano e saluto il “Ragazzo della Luna”, lasciando spazio a mio fratello per l’autografo.

È dunque tempo di andare. Uno sguardo all’orologio dice che è tardi: quasi le 20:00! Il tempo è volato e non ci siamo accorti di nulla. Ammaliati dal racconto, siamo stati portati per mano sulla Luna e ritorno, per ben due volte. Il tempo è scivolato via velocemente, fino all’improvviso splashdown nella realtà, che ci ricorda dove siamo e che è il momento di rientrare a casa.

Indelebili i momenti vissuti in questo pomeriggio. Vedere i filmati dell’epoca non avrà più lo stesso sapore di prima, ma un gusto decisamente più ricco, più affascinante, avendo incontrato uno dei protagonisti di questa grande impresa!

Si ringraziano Roberto Ajolfi e Tiziano Casanova per il puntuale racconto di due giorni indimenticabili per tutti i partecipanti.